L’attualità della ricerca in psicoterapia
Massimo Ammaniti
Professore ordinario di Psicopatologia Generale dell’Età evolutiva
Università degli studi “La Sapienza”, Roma
Nino Dazzi
Preside della facoltà di psicologia
Professore Ordinario di Psicologia Dinamica
Università degli Studi “La Sapienza”, Roma
Sono sempre più numerose le voci, negli ultimi tempi, sollevano perplessità sull’efficacia terapeutica della psicoanalisi e delle psicoterapie. E questi dubbi e questi interrogativi non vengono solo da persone della strada, ma anche da Istituzioni Sanitarie oppure dalle Compagnie Assicurative, come succede negli Stati Uniti, che chiedono in modo pressante prove ed evidenze dell’efficacia della psicoanalisi e delle altre psicoterapie prima di inserirle pienamente nel prontuario terapeutico e prevederne il rimborso delle spese ai propri assicurati.
L’offerta delle psicoterapie oggi appare piuttosto problematica, anche perché si è verificato negli ultimi anni un autentico boom dei farmaci tranquillanti ed antidepressivi, con un uso incontrollato – o addirittura un abuso – che comporta, fra l’altro, il pericolo di una farmacodipendenza sociale.
D’altra parte, di fronte a questa richiesta legittima di verifiche dell’efficacia delle psicoterapie vi sono numerosi psicoanalisti e psicoterapeuti che ritengono inaccettabili queste sollecitazioni. E mentre alcune perplessità sono giustificate, quale il desiderio di salvaguardare il carattere intimo e privato della relazione terapeutica, altre obiezioni rischiano di compromettere il futuro della psicoanalisi.
Fra queste ultime vi è la riaffermazione dell’ineffabilità dell’incontro terapeutico, che non può essere in alcun modo verificato con strumenti valutativi.
Nonostante queste difficoltà e questi ostacoli, vari gruppi di psicoterapeuti e di ricercatori stanno studiando in Italia e in varie parti del mondo i processi di cambiamento e i fattori terapeutici che intervengono nelle terapie psicologiche. L’altro versante di studio, che risponde maggiormente alle richieste sociali ed istituzionali, riguarda la verifica dei risultati e dell’efficacia dei trattamenti nelle varie patologie psichiche.
Si tratta indubbiamente di progetti di notevole complessità, perché devono al contempo garantire il rigore dei metodi di valutazione con il rispetto e la salvaguardia del setting terapeutico al fine di mantenere le sue specificità e le sue caratteristiche.
Fra i libri e le pubblicazioni sempre più numerose di questa promettente area di interesse va segnalato il libro curato da Roth e Fonagy, che è stato tempestivamente tradotto in Italia, dove troverà sicuramente clinici e ricercatori che ne apprezzeranno l’impianto di studio e di ricerca.
Va anche ricordato che questo progetto di valutazione è stato commissionato dall’English Department of Health, nell’ambito del lavoro di verifica dei Servizi Psicoterapeutici. Questo impegno e questa attenzione del Department of Health dovrebbe costituire uno stimolo per i nostri Ministeri della Sanità e dell’Università e della Ricerca Scientifica, che, oltre a verificare l’adeguatezza della qualificazione delle Scuole di Formazione in Psicoterapia, dovrebbero entrare nel merito dell’utilità e dell’efficacia degli interventi psicoterapeutici, in particolare nei Servizi Pubblici.
Per ritornare al libro di Roth e Fonagy, i primi capitoli affrontano in modo problematico le questioni di metodo quando la ricerca valutativa venga applicata alle psicoterapie.
Un’utile distinzione sottolineata dagli Autori riguarda la differenza fra gli studi sull’efficacia delle psicoterapie, che devono inevitabilmente rispettare criteri per garantire l’attendibilità e la validità dei trial di ricerca, e il riconoscimento dell’utilità clinica che viene riscontrata nel lavoro terapeutico di ogni giorno.
Nei capitoli successivi vengono raccolti, attraverso un’attenta revisione della letteratura internazionale, i dati sull’efficacia delle psicoterapie nelle varie patologie psichiche, dalla depressione ai disturbi bipolari, dai disturbi d’ansia ai disturbi alimentari, dai disturbi di dipendenza alle disfunzioni sessuali.
Dopo un’accurata definizione di ogni patologia basata sui criteri diagnostici del Sistema Diagnostico del DSM IV viene discussa la prevalenza del quadro clinico, la sua comorbilità e la sua evoluzione spontanea. Infine viene affrontata l’area dei trattamenti mettendo in luce se le ricerche in letteratura riguardino i trial comparativi dei vari interventi psicoterapici, eventualmente associati all’uso dei farmaci.
Va sottolineato a questo proposito che la maggior parte degli studi tende perlopiù a verificare l’eventuale scomparsa o riduzione dei sintomi, mentre altre importanti aree di valutazione, come ad esempio la qualità della vita o il funzionamento familiare, vengono difficilmente studiate, nonostante abbiano un’importanza determinante nella vita dei pazienti.
Come segnalano gli Autori, la diversità dei metodi di ricerca e soprattutto l’insufficienza metodologica pongono dei limiti alla possibilità di generalizzare i risultati. Nonostante queste carenze, il quadro che viene messo in luce è sicuramente complesso e stimolante e tiene conto delle differenze notevoli dell’efficacia delle psicoterapie, che fanno riferimento ai modelli teorici fondamentali, nei differenti quadri psicopatologici.
È interessante che la ricerca evidenzi l’importanza particolare che può avere la personalità del terapeuta, più della sua esperienza professionale e della sua formazione, nel processo terapeutico e nel raggiungimento di risultati positivi. Va anche aggiunto che il rispetto della tecnica terapeutica, se non consente di predire i risultati dell’intervento, è particolarmente utile nelle patologie più gravi.
Il libro di Roth e Fonagy può avere un particolare valore nella realtà italiana, in cui l’esigenza di verificare i risultati delle psicoterapie è sempre più diffusa, probabilmente ostacolata dal fatto che il lavoro psicoterapeutico avviene perlopiù in modo isolato e in contesti privati e, per contro, le Associazioni professionali e scientifiche e i Servizi Pubblici non si sono ancora posti il problema di fornire un supporto metodologico ed una rete di scambio per migliorare la qualità degli interventi psicoterapici attraverso un lavoro di monitoraggio e di verifica.
Il quadro che emerge è molto sfaccettato, con differenze notevoli fra i risultati evidenziati nelle differenti patologie psichiche.
Tratto dal libro “Psicoterapie e prove di efficacia. Quale terapia per quale paziente”, di A. Roth & P. Fonagy.